domenica 26 luglio 2009

MERANO, LE TERME E SANTA VALBURGA


MERANO, LE TERME E SANTA VALBURGA


Eravamo stanchi, molto. Dopo un anno in cui sono successe molte, troppe cose avevamo bisogno di una pausa. E visto che, dopotutto, non smettiamo mai di lavorare, vogliamo raccontarvi come è andata. Siamo partiti in gruppo con gli amici di sempre e, come sempre, li abbiamo coinvolti nelle nostre iniziative. Scelta la meta secondo tre rigidi requisiti: vicinanza, offerta molteplice, relax; fatti i bagagli, partiti per l’Alto Adige. Direzione Merano. Missione ufficiale: provare alcune strutture. Missione ufficiosa: testare le nuove Terme. Cosa possiamo dire di Merano? E’ una cittadina deliziosa dove la tradizionale efficienza dell’ospitalità alto-atesina è ingentilita dalle bellezze della natura, dai curatissimi giardini, dalle architetture moderne che riescono a fondersi perfettamente con le strutture esistenti da secoli. Per fare un giro virtuale di cosa è e cosa offre Merano vi consigliamo di guardare il sito http://www.meranodintorni.com/, lì troverete ogni più piccolo dettaglio. Decidiamo di dividere gruppo ed esperienze: una parte di noi (quella più pigra!!) scenderà all’ Hotel Steigenberger Terme, gli altri decidono di proseguire in direzione Avelengo. Haflinger si trova a circa un quarto d’ora di auto dal centro di Merano, ma appena saliamo ci troviamo subito in un contesto alpino, ottimo punto di partenze per passeggiate e per raggiungere la partenza degli impianti di Merano 2000. L’hotel che scegliamo è il Sonnenheim, come tanti altri a gestione famigliare e con un buon rapporto qualità/prezzo: le camere sono spaziose e pulite, lo spazio wellness è sufficientemente attrezzato e anche la cucina è discretamente curata. Gli spazi comuni all’interno sono decisamente sacrificati, mentre in estate una grande terrazza con panorama sulla valle diventa godibilissima. Il giorno seguente (giornata spettacolare) decidiamo di salire a camminare a Merano 2000 e, con calma seguiamo uno degli innumerevoli sentieri dell’altipiano. I rifugi sono aperti, il panorama è mozzafiato e il percorso decisamente agevole. Gli amici F e E (i pigri giustificati del gruppo) si sono dedicati alla ri-scoperta di Merano e della sua offerta: Castel Tirolo, Castel Trauttmansdorff e il Touriseum (viaggio nella nascita e nello sviluppo del turismo in questa regione), per poi eclissarsi nel “wellness” dell’hotel ( che è un quattro stelle progettato da Matteo Thun, bellissimo, tra l’altro). Il giorno seguente è deciso: una intera giornata alle Terme. Due precisazioni: non esistono problemi per il parcheggio, che è sotterraneo, enorme e convenzionato con le Terme (€ 7 da pagare unitamente all’entrata alle Terme consentono di lasciare l’auto per l’intera giornata); se decidete di soggiornare allo Steingenberger come la coppia nostra amica non avete nemmeno bisogno di uscire perché l’hotel è direttamente collegato al complesso termale tramite un tunnel. E se pensate che le Terme siano una cosa da vecchi siete completamente fuori strada; venite a vedere questo splendido cubo di acciaio e vetro opera di Matteo Thun, dove design, gusto, materiali e competenza nell’offerta si completano per creare una imperdibile atmosfera. Puro benessere alla portata di tutti: 13 piscine all’interno, saline e no, con temperature variabili tra i 18° e i 35°; 12 le piscine all’esterno, in un parco da sogno con un tappetto di erba morbido e perfetto, fontane, lago, campo da beach volley, area bimbi e molto altro. Insomma non manca nulla di ciò che può impegnarvi per una giornata intera. Le saune hanno diverse temperature, il bagno turco e quello agli aromi sono molto belli; quello che abbiamo di gran lunga preferito è il Sanarium una bio-sauna con aromi che è quanto di più rilassante e armonizzante ci possa essere. Il più coraggioso tra noi ha anche provato la doccia scozzese: praticamente un vero e proprio mastello pieno d’acqua “fresca” che ti si scarica addosso quando decidi di tirare la corda! Fantastico!!!Non ci dilunghiamo sulla meraviglia di massaggi e cure cui ci siamo volenterosamente sottoposti perché non vogliamo farvi peccare di invidia, però consigliamo (se siete in coppia ma anche no) i pacchetti con un bagno alla mela, al vino o al siero di latte, seguiti magari da un bel massaggio.....Ognuno di noi ha scelto un trattamento diverso e dobbiamo confessare che tutti ci sono piaciuti. Il personale è gentile e competente e i prodotti ottimi. Vi basti sapere che l’area della spa è di 1.400 mq con 26 stanze, solo per coccolarvi. Dopo una giornata così, prima di andare a cena ci concediamo una birra (Forst ovviamente) e poi via a cena a Castel Fragsburg dove gustare la cucina di Alois Haller si rivela una esperienza notevole per qualità. Qualità a 360°: cucina, ambiente, servizio e atmosfera. Una meraviglia anche il panorama che si gode dalla sala. Il giorno seguente lasciamo gli altri a  proseguire la loro vacanza e noi ci buttiamo alla scoperta della Val d’Ultimo. A Santa Valburga decidiamo di fermarci. I luoghi sono decisamente suggestivi, la natura spettacolare ma... capitiamo in un hotel tre stelle (esattamente nel centro del paese) dove tutto sembra essere lì per caso. Ci spieghiamo meglio: dal gestore (Impiegato? Proprietario?) alla signora in sala per tacere del cuoco in cucina, tutti sembrano aver abbandonato da pochi istanti tutt’altra attività, a cui farebbero bene ritornare nel minor tempo possibile. La struttura in sé non è totalmente negativa ma ci sono aspetti così stridenti da lasciarci con molti dubbi: se la porta si apre automaticamente per farci entrare senza difficoltà anche con bagagli ingombranti ci conduce però in una sorta di locale di disimpegno, la reception è al primo piano nella parte più vecchia mentre le camere sono in quella nuova (che sembra ancora in via di completamento); alla richiesta di avere dei guanciali supplementari la risposta è stata “non so se li ho”. Per contro loe camere sono grandi, le nostre anche con terrazzo, si aprono con la card ma la televisione in camera è grande quanto uno schermo di pc. Esiste uno spazio wellness (definirla area ci sembra troppo ottimistico); non solo non esiste biancheria in dotazione (solo noleggio a €2 cad.) ma non c’è nemmeno uno spogliatoio dove cambiarsi per ritornare in camera. Vogliamo tacere del cibo, abbiamo ricordi migliori della mensa universitaria. L’unica consolazione è che, dopo una colazione sicuramente inferiore ad ogni standard altoatesino, chiediamo il conto e lasciamo l’hotel.
Elena Miano
26 luglio 2009

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