lunedì 12 dicembre 2011

ORO, INCENSO E MIRRA....NEL PIATTO.


ORO, INCENSO E MIRRA....NEL PIATTO.

A Bergamo pare che  non sia così semplice organizzare e far funzionare qualcosa.  Preso atto che la crisi c'è e la contrazione dei consumi anche pare decisamente intelligente la proposta ideata da Paolo Chiari (Lalimentari di Via Tassis, piatti generosi e cantina tentatrice) e Paolo Moschini (affabulatore preparatissimo e colonna del turismo culturale): offrire un piatto che contenga i tre pilastri della cucina bergamasca, farina gialla, salame e formaggio.
Spesso le idee più semplici si rivelano inaspettatamente vincenti; una trentina di locali, tra ristoranti di diversa fascia, bar ed enoteche hanno aderito all' iniziativa (supportata da Bellavista di Erbusco) confezionando,  secondo gusto e aderenza alla propria personale offerta, un piatto che contenesse questi tre ingredienti. Le proposte hanno un costo che va da 8 a 22 euro, dal più semplice ma non meno appetitoso tagliere   alla pasta preparata dalle stellate mani di uno chef. Ci sono piatti per tutti e tutti possono gustarli; la cosa bella è che dopo averli apprezzati si acquisisce la possibilità di seguire una visita guidata all'interno della città murata che  farà conoscere angoli nascosti o sconosciuti ma sempre legati alla storia dei alimenti. Pensate un pò che all'interno della bella cinta muraria c'è persino una vigna, l'ultima rimasta a testimoniare quanto questa coltivazione fosse presente lungo i crinali dei colli della città. Bergamo Alta vale una visita: questa volta c'è anche la curiosità di vedere qualcosa di bello, mangiare e bere qualcosa di buono, conoscere qualcosa di più.

Elena Miano
12 dicembre 2012





domenica 4 dicembre 2011

SAPORI E COLORI


SAPORI E COLORI

Magari si pensa che le serate di inverno siano belle solo a casa: il calore degli amici e del cibo, i sorrisi allargati da un buon bicchiere, una battuta qua e là tra i programmi per le feste.. A Villa Manzoni, un piccolo albergo (www.villamanzoni.net)  con ristorante in provincia di Bergamo - a Cologno al Serio - hanno pensato a qualcosa di diverso. Hanno preso un artista, Pitti, una pedana, tanti colori, e hanno sistemato i tavoli come una scenografia. La creazione di una tela in diretta, sotto gli sguardi attenti delle persone che cenano, diventa lo spunto per offrire ai propri commensali non solo una serie di portate, ma argomenti diversi per far stare bene le persone a tavola.










Non c'era, questa volta, il vincolo di produrre delle tele con gli ingredienti usati per i piatti: c'era però la vivace pennellata di Pitti ( artista vulcanico e un pò nomade), c'era l'idea di condividere l'esperienza portandosi a casa un frammento di opera , c'era la curiosità di vedere come si fa.
Esserci è stato divertente e coinvolgente, è stato interessante vedere lo sguardo un pò sorpreso di chi non si aspettava la performance del nuovo gruppo fondato da Pitti "ART WORLD FORCE". E assistere all'idea che diventa gesto e colore sotto i propri occhi non capita proprio tutti i giorni.

Elena Miano
4 dicembre 2011

sabato 26 novembre 2011

FACCIAMOCI DEL MIELE.......A MILANO

Cinque vasetti, cinque gusti, cinque sensi. L'altra sera, complice un raid dal formaggiaio, abbiamo cercato ed incrociato gli abbinamenti ( anche estremi, forse) con le cinque tipologie di miele di Regina d'Italia. Abbiamo forse già detto qualcosa su questo prodotto della terra di Sardegna: è un miele biologico, interamente lavorato in purezza, senza l'aggiunta di altri aromi. E  quella sera, quindi, asfodelo, cardo, corbezzolo, eucalipto e millefiori hanno provato e riprovato l'accordo ideale con una serie di formaggi diversi tra loro per provenienza e caratteristiche. Siamo convinti che in questi casi sia il gusto soggettivo a prevalere, a chi non piace un formaggio impegnativo come il gorgonzola non possiamo certo suggerire di tuffarlo nel miele di asfodelo (fatto); se non si amano i latticini cremosi e morbidi non si saprà mai come intriga lo stracchino con il miele di corbezzolo o la ricotta fresca con quello di eucalipto. Ci sono formaggi e mieli per ogni palato, e non solo.
Comprate una piccola pagnotta  che sia ancora calda, prendetene un boccone e adagiatevi il miele che volete assaporare. Il calore del pane farà sprigionare i mille aromi del miele di macchia mediterranea, anche il ruvido cardo si scioglierà nell'abbraccio di un biscottino. In fondo non servono chissà quali cibi per permettere al miele di stupirci, è un alimento generoso, gli basta poco.
Se volete sperimentare questo viaggio nelle sfumature del miele, Regina d'Italia Miele Biologico sarà alla food hall de La Rinascente di Milano domenica 27 novembre per aiutarvi a scegliere il vostro preferito.
www.reginaditaliamiele.it

Elena Miano
26 novembre 2011

martedì 8 novembre 2011

TUTTA LA BELLEZZA DI UNA RAZZA


Quanto ci piace stare bene a tavola. In trattoria, in luoghi che comunemente definiremmo "in tanta malora". Non è polemica, niente in contrario ai ristochic, spesso ottimi, a volte molto meno. Il fatto è che, ogni tanto, ci piace gustare la qualità ancora prima dell'aspetto.

Ieri sera, quindi, cena Slowfood  a chiusura di un incontro di approfondimento sulla alimentazione bovina (cui, per mancanza di quadrupedi adatti, non abbiamo partecipato) con la condotta delle Valli Orobiche. Il luogo la trattoria Dentella di Bracca (provincia di Bergamo) e questi i produttori coinvolti: l'Azienda Agricola Santinelli di Bergamo per la carne e Fausto Andi per i vini, produttore di Montù Beccaria in provincia di Pavia. Non conoscevamo nulla e nessuno, da un certo punto di vista la posizione ideale per un approccio non condizionato.

Angelo Santinelli veterinario e allevatore di bovini di razza piemontese ci racconta come nutre le sue bestie, come le cresce e come le fa stare bene. Perchè il principio ispiratore è che se l'animale  sta bene e, soprattutto, mangia bene, darà un latte e una carne migliore e più sana. Così stiamo meglio anche noi. E' un piacere ascoltarlo: primo non annoia, secondo è di una chiarezza esemplare. Impariamo un sacco di cose che, confessiamo, non conoscevamo nel modo più assoluto, e prendiamo anche appunti. Poi arriva il carpaccio, bello di colore e buono di sostanza. Con e senza scorzone. Un gusto che appaga e che ci fa dimenticare quella sottilissima impressione di viscido che si insinua , ogni tanto, nella carne che si compra. Ad accompagnare questa delizia che si ammorbidisce in bocca fino ad annullarsi, il rosso Estro 2008: felice armonia di quattro uve diverse, morella-uva rara-croatina e barbera. Un bel colore e una punta di amaro che scompare quasi immediatamente. A seguire  la guancia di manzo con polenta taragna ( di cui non vedrete la foto perchè è stata mangiata prima dello scatto). Premessa: noi amiamo questi tagli in modo particolare, il brasato era ottimo. L'unico neo la polenta: non si sentiva la necessità di aggiungere sapore con la taragna. La guancia, secondo noi, avrebbe dominato meglio senza altri condimenti. L'Ascaro 2007 accompagna il piatto, anche se la nostra preferenza va nettamente all'Estro. A questo punto il Giovanni, proprietario del locale, ci regala una serie di corposi assaggi di formaggi ( è stato premiato a Cheese 2011 come Locale del Buon Formaggio); li accogliamo con gioia e conserviamo un piccolo posto per il dolce, una torta di farina di castagne, pere e cioccolato. Ottima e non troppo dolce. Tavolata semplice e allegra, ricca di ulteriori spunti per ulteriori belle mangiate.

Senza ordine di merito i nostri apprezzamenti vanno ai conduttori del locale per la cortesia e la generosità, al cuoco Maurizio, a Lorenzo Berlendis e Silvio Magni, alla amica che ci ha coinvolto. 
Siamo buoni, vi lasciamo i riferimenti:

mercoledì 2 novembre 2011

REGINA D'ITALIA MIELE CONQUISTA MILANO E ARRIVA IN RINASCENTE




Roma, novembre 2011.

Regina d'Italia, miele biologico di altissima qualità, da ottobre è presente anche a Milano, in vendita al food market di Rinascente Piazza Duomo. Cinque le differenti tipologie disponibili: arancio, asfodelo, cardo, eucalipto e millefiori macchia mediterranea. Presto si aggiungerà una sesta e rara varietà: il corbezzolo, in fioritura proprio all'inizio di autunno.

Il miele biologico Regina d'Italia, certificato BioAgriCert, si contraddistingue per l'unica zona di produzione, la Sardegna, e per la lavorazione in purezza; è un prodotto italiano al 100% cui non vengono aggiunti altri mieli. Da due anni la qualità del Miele Regina d'Italia viene premiata al più importante concorso del settore, il Concorso Nazionale Grandi Mieli d'Italia di Castel San Pietro (Bo), una gara riservata al top della produzione italiana.

Le differenti tipologie rappresentano la notevole varietà della flora sarda: l'asfodelo, pianta erbacea tipica dell'isola e molto diffusa, conferisce al miele un aroma floreale e un intenso colore dorato; l'arancio sardo con un intenso profumo e una caratteristica dolcezza; il cardo è ricco di note dolci e un gusto leggermente piccante; il corbezzolo, miele raro e con note amarognole; l'eucalipto carico del profumo tipico della pianta e non troppo dolce; il millefiori di macchia mediterranea che racchiude i profumi e gli aromi della meravigliosa terra di Sardegna.
Tutti le varietà possono essere ben abbinate ai vari formaggi esaltandone le peculiarità; oppure gustati in purezza o utilizzati nella preparazione di ricette più elaborate, così come ci insegna la recente tendenza di grandi chef.

Il packaging molto elegante, con lo stemma dorato dell'ape regina in campo nero, prevede due grammature: il vasetto da 250 gr e quello da 75 gr. ; in preparazione anche una confezione destinata agli alberghi.

Tutte le informazioni, la carta dei mieli e foto ad alta definizione possono essere richieste a:
reginaditaliamielebio@gmail.com o reperite sul sito www.reginaditaliamiele.it

Elena Miano
12 Novembre 2011

mercoledì 21 settembre 2011

QUANDO L'AIUTARE GLI ALTRI NON FA SOLO BENE MA E' ANCHE BUONO

QUANDO L'AIUTARE GLI ALTRI NON FA SOLO BENE MA E' ANCHE BUONO

Una domenica da diluvio universale. Non importa, si va lo stesso. Un caro amico, Umberto, ci invita a partecipare ad un pranzo AVSI (www.avsi.org); un pranzo che, appunto, definire di beneficenza è riduttivo. Non tanto per il fine in sè, quanto per lo spirito col quale (scopriremo poi) viene organizzato. Questi gli ingredienti: un gruppo di amici molto affiatato che cammina insieme sulle tracce di don Giussani per colmare i bisogni degli svantaggiati del mondo, un club di appassionati di cibo, una squadra di regine del tortello con la coda, un don che conosce tutti i segreti del gnocco fritto e un altro che dopo anni passati ad occuparsi di orfani a Novosibirsk è tornato in Italia con una voglia di fare che neanche ti immagini.
Prima la messa per santificare gli animi e dopo il cibo per confortare il palato. Un menù semplice di tradizione piacentina che ti fa dire mamma com'è buono!



Si comincia con un bell'assortimento di salumi; la pancetta, il prosciutto, il salame cotto e quello no, tutto da gustare con un formidabile gnocco fritto, preparato con gioia ed estrema perizia dal don.
Uno spettacolo, caldo e fragrante, non so quante volte abbiamo ripetuto l'assaggio: con la pancetta poi un matrimonio perfetto.






E poi i tortelli di magro con la coda, specialità di Piacenza, irresistibili. Una poesia che abbiamo voluto rileggere nel piatto almeno un paio di volte...Bocche cucite sugli equilibri degli ingredienti (come si conviene a chi cucina sul serio).





E poi i formaggi: taleggi e stracchini della Bassa e ancora un pò di gnocco che non guasta mai; il tutto annaffiato (prudentemente, perchè il faut) da Ortrugo e Gutturnio. A chiudere, le torte fatte "in casa" crostate e cioccolato, bagnate da uno  Zibibbo di Alcamo.


Una domenica che ci voleva, un pranzo bello, buono e che ha fatto bene. Grazie.