lunedì 9 giugno 2014

ROSATI. SALENTO. RADICI.

ROSATI. SALENTO. RADICI.
"Il  Rosato non è rosa": si parte da qui. La prima edizione di Roséxpo (http://www.rosexpo.it) ha sintetizzato così il proprio obiettivo: una settantina di rosati provenienti dall'Italia e dall'estero si sono dati appuntamento nelle sale del MUST di Lecce ( il Museo Storico nel cuore della città, splendidamente recuperato ad un utilizzo duttile ed intelligente).Fortemente voluta e realizzata dalla Associazione deGustoSalento, la manifestazione  ha catturato non solo la  magnificenza della città di Lecce e del suo territorio ma  ha racchiuso nei banchi di degustazione sapori, colori, fatiche, impegno e grandi traguardi che oggi ci permettono di apprezzare la qualità piena dei vini rosati. Chi continua a definirli vini da donne (  perchè hanno tutte le sfumature del rosa, dalla cipolla alla buganvilla? Mah…) o vini sempliciotti che, al massimo, possono esser sorseggiati come aperitivo, non ha colto la complessa varietà dei profumi, la pienezza di sentori e la varietà di abbinamenti che possono soddisfare il palato.L'Associazione deGustoSalento
(www.de-gusto.it) nata per promuovere il territorio attraverso il vitigno Negroamaro ha raccolto dodici cantine  intorno ad una dinamica squadra di professionisti di turismo, comunicazione, marketing, giornalismo, cucina, fotografia e scrittura che produttori non sono; sicuramente una strategia vincente che permette a tutti di fornire il massimo di competenze ed impegno.
Roséxpo è stata una manifestazione magnifica ed interessante, una grande opportunità per conoscere e confrontare, per capire  vini rosati piacevoli e freschi che ci accompagnano verso una cena o esaltano con un grande corpo portate più impegnative. Insomma molta strada è stata fatta da quando era solo Lacrima. E non bisogna limitarsi a valutarli dal solo colore, il rosato da Negroamaro è molto di più: è caldo e vento salato, è la drammaticità dei tronchi di ulivi, è l'ombra dei grandi pini marittimi, è il colore della pietra, e  il profumo di sole che trovi solo qui.
Abbiamo bevuto e gustato questi vini così complessi e diversi tra loro con la pizza, il pesce, le verdure, le carni e i formaggi, anche con i dolci. Abbiamo goduto di una cucina senza pari e visto cose bellissime. Questa magnifica terra ci ha accolto, nutrito e abbracciato come pochi luoghi (e persone) sanno fare.
Se volete imparare a conoscere i vini rosati, partite dal Salento. E' contagioso.
Per conoscere la manifestazione www.rosexpo.itPer conoscere l'associazione e le cantine aderenti www.de-gusto.itPer conoscere il MUST www.mustlecce.itPer il turismo www.pugliaturismo.com/apt-lecce/Elena Miano
9 giugno 2014
ROSATI. SALENTO. RADICI.

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