martedì 26 gennaio 2016

DI...VINO NAVIGARE: 10 porti di attracco, 10 degustazioni per la stampa, 2 degustazioni per i croceristi


DI...VINO NAVIGARE: 10 porti di attracco, 10 degustazioni per la stampa, 2 degustazioni per i croceristi

Anche nel 2016 il nostro impegno  nel comunicare il vino e il lavoro dei tanti produttori che abbiamo seguito in questi anni ci porterà ad organizzare numerose iniziative, volte a far conoscere i prodotti frutto della vostra grande dedizione, in vigna come in cantina.

È sicuramente interessante avvicinare il pubblico attraverso incontri e momenti di confronto ma è altrettanto importante coinvolgere coloro che di vino scrivono in maniera competente, trasmettendo attraverso giornali o tivù la conoscenza delle aziende e influenzando le scelte del consumatore finale.

Per questa ragione abbiamo ideato e programmato un nuovo modo di coinvolgere i giornalisti: una crociera che avrà come filo conduttore il vino.
 
Di cosa si tratta? Con la collaborazione di una delle più importanti società di armatori, la Costa Crociere, e di una delle loro più attive reti di agenzie di vendita, abbiamo individuato una crociera che, attraverso il Mediterraneo, toccherà sette porti italiani, oltre a tre altre destinazioni: Malta, Corsica e Francia.

Ad ogni tappa italiana, Savona-Portoferraio-Capri-Salerno-Catania-Trapani-Olbia/Costa Smeralda-Savona inviteremo a bordo una dozzina di giornalisti locali e sarà organizzata una conferenza stampa a bordo con degustazione dei vini delle aziende partecipanti. Seguirà un pranzo offerto da Costa Crociere durante il quale potremo abbinare i diversi vini. Ciò significa che i giornalisti invitati, una dozzina per ogni tappa e tutti di settore, avranno l’occasione di conoscere  i vini delle aziende attraverso la presentazione che prepareremo,  in seguito li potranno apprezzare anche durante il pranzo che la società armatrice offrirà loro.

Per ciò che concerne invece le tappe straniere, La Valletta-Propriano-Tolone, punteremo sulla ristorazione e i professionisti del settore. Anche durante la tappa a Capri, dove sosteremo due giorni, entreremo in contatto diretto con i ristoratori.

Ovviamente, ad ogni porto saranno presenti testate diverse, proprio per dare alle aziende partecipanti la maggiore visibilità possibile.

Non abbiamo dimenticato nemmeno i croceristi: un ristretto numero dei partecipanti alla crociera, quelli che si iscriveranno attraverso il circuito delle agenzie nostre partner, avranno la possibilità di avvantaggiarsi delle degustazioni a loro dedicate durante la navigazione. La clientela è di fascia medio alta, così come la crociera scelta, e quindi di sicuro interesse per passione e capacità di spesa. Pertanto anche loro fanno parte di un possibile mercato di sbocco.

Il costo di partecipazione per ogni cantina varia a seconda del numero dei vini da presentare: € 400+IVA per una etichetta; € 500+IVA per due etichette, € 600+IVA per tre. Nel caso l’iscrizione venga effettuata mediante pagamento della somma indicata entro il 15 marzo 2016, sarà applicato uno sconto pari al 15%.  Per ogni tipologia di vino sono necessarie 12 bottiglie, al fine di poterle adeguatamente illustrare. La presenza del produttore non è richiesta.

Ricapitolando caratteristiche e numeri: 10 porti di fermata, 7 conferenze stampa con degustazione per 12 giornalisti circa ciascuna, 3 incontri con professionisti della ristorazione e/o di settore, 30 potenziali clienti che avranno degustazioni dedicate, numerose testate coinvolte.

Le caratteristiche della crociera, le tappe, le cantine iscritte sono state presentate al pubblico e alla stampa il giorno 23 gennaio presso la Cantina di uno dei produttori partecipanti.

Sarà un piacere fornirvi ogni dettaglio sulla Crociera DiVino Navigare 2016, contattandoci a questi indirizzi mail: elena@ospitiatavola.com


venerdì 22 gennaio 2016

MEET IN CUCINA: il successo della seconda edizione supera i confini regionali




Scende il sipario - almeno per il momento – sull’edizione 2016 di MEET in CUCINA, fortunato format ideato dal giornalista Massimo Di Cintio e promosso dall'Unione Cuochi Abruzzesi (UCA), dal Comune di Chieti e dalla Camera di Commercio di Chieti, e svoltosi lunedì 18 gennaio negli spazi del centro espositivo della Camera di Commercio di Chieti. Numerose le aziende che hanno voluto affiancare il proprio marchio al congresso: Electrolux per le cucine (main sponsor); Quartiglia per la distribuzione di prodotti alimentari e pasta De Cecco (sponsor); partner sono stati  invece Acqua Panna-S. Pellegrino; Pentole Agnelli; Giblor’s per il vestiario professionale; Agape per i materiali e le attrezzature. Hospitality Partner il Villa Maria Hotel&Spa di Francavilla al Mare.

L’iniziativa, nata con l’obiettivo di favorire l’aggiornamento professionale trasferendo le migliori esperienze dai cuochi di successo al maggior numero di altri colleghi cuochi/ristoratori, per stimolare la ricerca della qualità dell’offerta gastronomica, ha suscitato notevole interesse, tanto da registrare il tutto esaurito con vari giorni di anticipo, e superare le 600 presenze della scorsa edizione, con centinaia di cuochi che non si sono fatti spaventare neanche dalla neve e sono giunti dall’Abruzzo, ma anche da numerose altre regioni italiane come Puglia, Marche, Molise, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Campania, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia.

“I due punti chiave della rivoluzione della cucina abruzzese sono una nuova generazione di cuochi che vuole contaminarsi, raccontarsi a partire dalla tradizione, confrontarsi con chi sta sperimentando cose nuove e la riscoperta di un patrimonio di prodotti grandissimo, che sta portando a valorizzare anche molte piccole aziende che collaborano con la ristorazione” spiega Massimo Di Cintio, ideatore di Meet in Cucina.

“Meet in Cucina è un progetto unico nella storia abruzzese, condiviso anche dalla Fic abruzzese - spiega Andrea De Felice, presidente dell’Unione Cuochi Abruzzesi - un incontro di esperienze che si è realizzato grazie ad una forte necessità di cambiamento e di condivisione”.

La formula, ispirata ai grandi congressi nazionali e internazionali di cucina, ha visto l’intervento sul palco di 7 relatori che attraverso le loro esperienze, hanno apportato significativi miglioramenti nella gestione della cucina e dell'attività di ristorazione, nella ideazione e nella realizzazione delle ricette, nella produzione e nella valorizzazione delle materie prime e dei prodotti agroalimentari locali, raggiungendo un elevato livello qualitativo riconosciuto a livello nazionale e internazionale dalle principali guide di settore.

L’apertura è stata affidata ad Arcangelo e Peppino Tinari (Villa Maiella, Guardiagrele*) che hanno parlato di marinature e infusioni, con la preparazione in diretta di “Come un carpaccio” (di vitello, salato e marinato al caffè e cumino montano, accompagnato da maionese allo zenzero). Il testimone è poi passato a Cristian Di Tillio (Il Ritrovo d’Abruzzo, Civitella Casanova) che con i suoi “Maialino con pane croccante alle sarde e maionese alla senape” e “Tutto coniglio” ha portato la sua personale esperienza di ricerca sulle temperature in cottura. A seguire, Nicola Fossaceca (Al Metrò, San Salvo Marina*), ha incentrato il suo intervento sull’applicazione delle tecniche di affumicatura, illustrata durante la preparazione del “Raviolo di ricotta affumicata con sautè di vongole e ricci di mare”. Unica relatrice donna di questa edizione, Nadia Moscardi, (Elodia nel Parco, L’Aquila) si è cimentata nella preparazione dei piatti “Consistenze dell’orto” e “Cremoso di liquirizia di Atri con frutti rossi ed erbe di montagna”, nati dalla sua analisi sul recupero in cucina di erbe ed ortaggi dimenticati. Matteo Iannaccone (Cafè Les Paillotes, Pescara*) ha invece condiviso la sua idea di come trattare ed esaltare il crudo di pesce, contaminando con avocado, zenzero, soia e topinambur i tre piatti preparati sul palco: “Tonno marinato allo zenzero con finta maionese di wasabi”, “Millefoglie di manioca con tartare di branzino e burrata” e “Pasta con crudità”. Giocando sapientemente con le diverse cotture ed essiccazioni degli ingredienti, Mattia e Marcello Spadone (La Bandiera, Civitella Casanova*) hanno lavorato su colori, profumi e sapori dell’orto con il piatto “Ortaggi cotti in sale”. C’è stato spazio anche per un intervento tecnico, a cura del Prof. Leonardo Seghetti, che ha suscitato grande interesse con la sua personale ricerca sulle varietà di grani e di farine locali, sui lieviti e sulla preparazione del pane per la ristorazione.

A dare ancor più lustro a questa seconda edizione, l’intervento di Massimo Bottura, chef titolare dell’Osteria Francescana di Modena, al secondo posto nella speciale classifica “The World's 50 Best Restaurants” (www.theworlds50best.com) e premiato con i massimi punteggi dalle guide italiane e internazionali. Lo chef emiliano, accompagnato dal fidato e storico “secondo”, l’abruzzese Davide Di Fabio, ha ipnotizzato la platea con il racconto della sua visione di cucina, portata in tutto il mondo da ambasciatore del “Made in Italy”: un intervento coinvolgente e di grande stimolo per tutti i presenti, concluso con il conferimento ad honorem del titolo di “Cavaliere dei maccheroni alla chitarra”. “Il cibo in Italia è sempre un rito, è la celebrazione della vita. C'è qualcosa di più amato in questo Paese che non sia la tavola”? è la riflessione da cui si è sviluppata l’analisi di Bottura, che ha sottolineato anche il valore del patrimonio enogastronomico italiano: "L'Italia ha dei prodotti così straordinari che ai cuochi italiani basta toccarli con sapienza per esprimere un sapore eccellente. Al contrario in Francia, è necessaria una tecnica davvero elevata, per poter estrarre il sapore dalle materie prime ".
Tre i piatti che hanno preso vita sotto gli occhi del pubblico di MEETinCUCINA: “La parte croccante della lasagna” ovvero una cialda croccante ricavata da spaghetti cotti, frullati, uniti in diversi impasti;  “Oops mi è caduta la crostata al limone” – creazione presto diventata uno dei piatti più celebri de l’”Osteria Francescana” – e il personale omaggio all’Abruzzo dello chef tristellato: l’”Osvaldo Bun”, panino al vapore di ispirazione orientale farcito dalla succulenta carne di pecora dell’arrosticino, mostarda di mele campanine, ceci e zafferano fermentati, una crema di pomodoro e pickles di finocchio.
Nel corso della giornata i partecipanti hanno potuto assaggiare le creazioni degli chef ed incontrare, oltre ai relatori, anche le 24 aziende di produzione e distribuzione di prodotti alimentari, attrezzature e servizi per la ristorazione presenti all’interno dell’area espositiva.




martedì 19 gennaio 2016

ZUPPA DELICATA DI PATATE, PORRI E LENTICCHIE ROSSE



INGREDIENTI: 3 patate, 2 porri, 500 gr di lenticchie rosse, brodo vegetale, olio extravergine d’oliva, rosmarino, sale q.b.


Dopo aver lavato e sbucciato le patate, tagliatele a cubettini e fatele saltare in padella con un fondo di olio e rosmarino. Quando sono leggermente rosolate toglietele e metterle da parte. Mondate e tagliate i porri a rondelle e fateli appassire nello stesso olio delle patate.  Passate le lenticchie in acqua fredda corrente e scolatele. In una pentola capiente mettete a freddo sul fuoco un cucchiaio di olio, le patate e i porri poi aggiungete le lenticchie, avendo cura di mescolare bene. Aggiungete il brodo vegetale caldo (se non l’avrete preparato usate un dado vegetale) e lasciate cuocere a fuoco basso coperto per circa 40 minuti. Verificate il sale e la cottura e prima di servire lasciate riposare qualche minuto.

BOCUSE D'OR: LE SELEZIONI ITALIANE



Il Bocuse d’or non è un semplice concorso tra chef: è una gara contro il tempo e la tensione, è la capacità di concentrarsi con un rumore infernale, è la perfetta sincronia dei movimenti di tutta la squadra, è la perfezione del dettaglio al millimetro, è il tempo di reazione immediato al minimo errore, è il frutto di lavoro di settimane di collaudo di un team che deve interagire e conoscersi alla perfezione, muovendosi in spazi ridotti con una danza perfetta. Nulla è lasciato al caso e alla improvvisazione: non basta solo essere bravi, bisogna essere creativi anche nell’impiattamento delle porzioni per i giudici: ecco perché i grandi vassoi sui quali vengono presentate le ricette sono sempre influenzati dal design. I temi dei piatti da preparare, sempre uno di carne e uno di pesce, sono scelti e imposti da Lione: quest’anno storione con caviale per il pesce e cervo per le carni. Ricordo ancora quelli del 2010: vitello e halibut, non proprio un pesce mediterraneo che creò nei team non pochi problemi. Le selezioni devono quindi funzionare come dura palestra per quella performance che, in circa cinque ore, decreta chi passa e chi no.

E’ una gara a tappe; le nazioni partecipanti presentano i loro migliori chef, generalmente giovani ma con una significativa esperienza alle spalle, e poco alla volta, passando per la finale europea di Budapest a maggio 2016 si arriverà alla finale mondiale di Lione, fissata a gennaio 2017. Ecco perché la manifestazione si svolge ogni due anni nell’ambito di Sirha, la più importante fiera gastronomica del mondo.

Questo è, in poche parole, quello che vivranno i candidati italiani di questa tornata: Marco Acquaroli, Lorenzo Alessio, Riccardo Basetti, Debora Fantini, Francesco Gotti, Andrea Alfieri, Daniele Lippi, Giovanni Lorusso, Michelangelo Mammoliti, Leonardo Marongiu, Stefano Paganini, Giuseppe Raciti.
 
La sfida tutta italiana per conquistare un posto a Budapest avrà luogo nella città di Alba domenica 31 gennaio e lunedì 1 febbraio nella splendida cornice del Teatro Sociale Busca, sapientemente recuperato attraverso un restauro conservativo/migliorativo di notevole interesse e di intelligente fruizione.

Se le competizioni tra chef che conoscete sono solo quelle televisive vi consiglio di andare ad Alba ed assistere alla più adrenalinica delle gare di cucina, tifare molto e supportare i concorrenti.

L’evento è organizzato e curato da Witaly srl tutte le info  http://www.witaly.it/