martedì 13 settembre 2016

IL SALENTO SOTT'ACQUA, VENDEMMIA A RISCHIO

Salento devastato dalle piogge. Vendemmia a rischio
Maci scrive alle Istituzioni e chiede lo stato di crisi

«Prevedere una perdita di produzione del 50% delle uve sui nostri territori se il tempo non migliora – afferma Angelo Maci -  è un rischio che prende sempre più forma. La situazione si palesa sempre più difficile e drammatica e mi auguro che le Istituzioni non ci lascino soli in questo momento terribile per la viticoltura salentina».
È preoccupato Angelo Maci e lo è per tutti i soci di Due Palme che dalle persistenti piogge stanno subendo un danno ingente.
Ha convocato un’assemblea straordinaria dei soci alla quale hanno già dato conferma alcune autorità tra cui il sen Dario Stefàno e ha preso carta e penna il presidente di Due Palme  e ha scritto alle Istituzioni regionali e nazionali chiedendo il supporto a una viticoltura che rischia di fare la conta dei danni più che delle uve raccolte.
«Le piogge incessanti e alluvionali verificatesi a partire dal 6 settembre e che perdurano ancora oggi nel territorio salentino ed in particolare quello di pertinenza di Cantine due Palme che comprende 19 comuni tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, hanno determinato danni  gravissimi e irreparabili alle uve che si apprestavano ad essere vendemmiate.
Tali eventi eccezionali, sia per il periodo sia per l’ingente quantità di acqua caduta, con piogge che hanno totalizzato circa 200 mm complessivi in appena 6 giorni, unitamente ad alti tassi di umidità persistenti in periodo di inizio vendemmia, stanno provocando muffe e marciumi su tutte le cultivar di uva in genere.
Tale situazione sta causando grave decadimento della qualità generale delle produzioni di uva ricadenti in zone doc di elezione.
Il persistere delle piogge e la quantità eccezionale caduta nei terreni vitati, non permette ai viticoltori di poter iniziare le operazioni di vendemmia, ma soprattutto non dà la possibilità di utilizzare vendemmiatrici, trattrici e agevolatrici in genere per raccogliere le uve. I terreni risultano intrisi di acqua come nel periodo invernale e molti sono completamente allagati.  
Ad oggi dei 2400 ettari vitati di proprietà dei soci della cooperativa Due Palme ne sono stati raccolti solo 400, appena il 15% .

Restano da  raccogliere ancora 2000 ettari. Il persistere delle attuali condizioni  con i continui allerta meteo emessi anche dalle Prefetture, fa presagire la perdita totale della produzione in molte aziende.
«Ci attiveremo per chiedere al governo regionale l’esonero dagli oneri fiscali e contributivi per chi ha subito danni accertati dalle piogge». È amaro e si rivolge alla provvidenza divina Angelo Maci quando parla all’assemblea dei soci riunita in maniera straordinaria a Cellino san Marco. Contadini neri in volto e non per le bruciature del sole della vendemmia, ma per l’incertezza che regna in una sala in cui  è ancora troppo presto per contare i danni. «Siamo contadini e siamo figli della sofferenza -  tuona Maci dal palco della sala Selvarossa – e ora dobbiamo rimodulare calendari di raccolta e attivarci per recuperare ciò che di buono riusciamo ancora a raccogliere».Il richiamo all’ottimismo è d’obbligo. È Nicola Scarano, direttore tecnico e agronomo di Due Palme, a tracciare un bilancio sulla raccolta assicurata fino a prima che iniziasse la perturbazione. Poco meno di 60mila i quintali di uve già raccolte: più di 24mila quintali di uve bianche, 20mila quintali di uve internazionali, 7500 mila quintali di primitivo doc. Sono al sicuro, nella sala per l’appassimento, 1200 quintali tra negroamaro e primitivo; quella raccolta di qualità che assicura la base per la Selezione del Presidente (Selvarossa, 1943 ed Ettamiano).Ora il più grande nemico per i viticoltori colpiti dalla pioggia, caduta copiosa sin dal 6 settembre, è il tempo. «Le nostre stazioni dislocate tra i 19 comuni interessati – ha spiegato il dottor Scarano – hanno registrato 200 mm di pioggia in soli 6 giorni; in sostanza un terzo della pioggia che si registra in media in un anno intero. A questo si è associato l’alto tasso di umidità che ha contribuito alla formazione delle muffe grigie che danneggiano l’uva». Bisognerà organizzarsi per la raccolta in qualunque modo facendo a meno in quasi tutte le zone colpite delle macchine vendemmiatrici poiché i terreni sono ancora troppo allentati.Da domani si metterà in moto una macchina operativa immane. Non ci saranno più orari nella cantina di Cellino che sarà pronta ad accogliere qualunque socio riesca a raccogliere uve sane. Nel frattempo il presidente Maci si attiverà sui tavoli istituzionali, avendo già ricevuto la disponibilità del senatore Dario Stefàno, per dare un conforto ai 1000 soci di Cellino.

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